mercoledì 7 dicembre 2011

Immobilità: l'Arte di aprirsi un varco verso la libertà!



Le tecniche di meditazione sono dei "metodi scientifici" utilizzati sin dall'antichità per liberarsi dall'ignoranza sulla "vera" natura della realtà (quindi anche di se stessi).

Molto importanti in tutte le tecniche meditative sono: l'allenamento della capacità di "osservare stando a lato" (senza identificarsi nei fenomeni osservati), e quello di conquistare l'immobilità fisica e mentale.

Qui parleremo solo dell'importanza di sperimentare regolarmente (all'interno della giornata) momenti di immobilità fisica, e del perché questa "pratica quotidiana" è così importante per "aprirsi un varco verso la libertà".

E quindi iniziamo con una dissacrante affermazione: l'essere umano non è libero!

Vediamo perché.

Se osserviamo attentamente tutto ciò che ci circonda (compreso noi stessi) vedremo che tutto, ma proprio tutto, è in costante movimento (ormai sappiamo che anche nella pietra e nei minerali vi è un continuo "brulicare" di fenomeni atomici e subatomici.

Insomma: nulla è immobile.

Ma cosa muove tutte le cose?

E, soprattutto: "ogni singola cosa si muove per sua spontanea decisione e volontà o è piuttosto mossa da Leggi in cui è contenuta?"

Lasciando da parte un'analisi approfondita del "cosa" muove tutte le cose, dobbiamo comunque ammettere che vi è "qualcosa" che causa il movimento e la trasformazione di tutti gli aggregati atomici.

Insomma: vi sono delle "forze" che fanno sì che una mela non resti mai "fresca", e che piano piano si deteriori.

Tutto si trasforma e cambia di stato, volendo o nolendo. Persino il volto della Sfinge, roso dai venti, si sta lentamente consumando.

Le stesse "forze" che causano il cambiamento sono anche all'origine del "movimento".

Perciò possiamo benissimo affermare che viviamo in un gigantesco "vortice" che muove galassie, stelle, pianeti, forme viventi e minuscoli atomi.

In poche parole tutto è mosso da stimoli esterni (o mentali: i condizionamenti acquisiti con le consuetudini, l'educazione, l'imitazione, eccetera...).

Parrà offensivo o dissacrante, ma "noi siamo polvere mossa dal vento".

Dov'è la libertà in tutto questo?

Vi è libera scelta in questo vorticare (sia a livello fisico che sociale)?

Nessuna!

Da questa comprensione nasce (in qualcuno-a) il desiderio di indagare più a fondo in questa faccenda, per scoprire se esiste una "via di fuga".

Gli "strumenti" - come già detto - esistono: sono l'Osservazione e lo sperimentare periodi più o meno lunghi di immobilità fisica e mentale.

L'utilità dell'Osservazione è forse più comprensibile. Tutti i capolavori dell'Arte e della Scienza sono nati anche grazie ad una spiccata capacità di osservazione.

Ma pure l'immobilità ha giocato la sua parte, nell'Arte e nella Scienza. Molti artisti e scienziati hanno testimoniato che molte delle loro ispirazioni sono avvenute proprio nei momenti di "sospensione" dagli sforzi fisici e intellettivi.

Vi è "qualcosa" di forte e pregnante nell'immobilità.

Dalla "frizione" che nasce dall'opporsi volontariamente alle "leggi che muovono tutte le cose" possono scaturire "lampi" di comprensione profonda delle medesime leggi, e del nostro "ruolo" all'interno delle medesime.

Contemporaneamente si coltiva una capacità indispensabile ad ogni "ricercatore": l'Arte di resistere mantenendosi focalizzati sull'obiettivo.

Inutile anticipare altro...chi praticherà scoprirà!


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