sabato 31 gennaio 2009

GALLINE CHE PRODUCONO UOVA-FARMACO


Che bella cosa la Scienza. Se la Natura ha dimenticato di creare qualcosa, non preoccupiamoci: ci pensa la Scienza.


Questa me l'ero persa (della serie ce n'è sempre una da scoprire).

Da un articolo (febbraio 2007) di AZSalute (http://www.azsalute.it/) vengo a sapere dell'ultimo "formidabile" traguardo raggiunto dal Roslin Institute di Edimburgo. Si tratta di una gallina OGM che contiene nel proprio DNA geni umani. Pare che le sue molecole siano utili dal punto di vista farmacologico (andatevi a leggere l'articolo).
Quindi: uova come farmaco.
Ma, scusate...le uova non sono già di per sé ricche di proprietà energizzanti e curative? Ricordo male o, una volta, quando qualcuno era debilitato gli si consigliavano delle belle uova sbattute.

Beh, evidentemente quelle non bastavano. Ci voleva qualcosa di più forte: un uovo che curi dal cancro e dalla sclerosi multipla è senz'altro quello che ci voleva.

Che belli i farmaci biologici. Grazie Ingegneria Genetica. Se non ci fossi tu...
A quando l'uovo che fa guarire dalle emorroidi?

giovedì 29 gennaio 2009

LE VIE DELLA NATURALEZZA (2)























LE SFIGHE DELL'INCONSAPEVOLEZZA


L'uomo, così com'è oggi, è innaturale. Tutte le sue problematiche (fisiche, sociali, politiche) derivano da questo stato di fatto.

Ma cosa vuol dire innaturale?
Vuol dire che l'essere umano non è "in linea" con le Leggi della Natura. Con questo non dico che basterebbe andare a vivere in campagna per risolvere il problema. Occorre ben altro. Sarebbe sbagliato, per l'uomo, regredire allo "stato animale".
Perché l'uomo è dotato di una mente superiore a quella degli animali.
Mentre l'animale non ha libera scelta (né consapevolezza di sé), il bipede umano ce l'ha. Almeno dovrebbe averla.

Sì, perché in effetti le cose non stanno così.
L'uomo, allo stato attuale, si trova in una strana situazione: non è più un animale (anche se ne conserva molte caratteristiche). Allo stesso tempo non è ancora la "perla" della creazione (cui è destinato a diventare). L'uomo non sa ancora usare le facoltà intellettuali (se non per procurare danni alla Natura). Non è ancora in grado di pensare obiettivamente. Il suo pensiero non è ancora libero, indipendente (naturalmente parlo in termini generali).
Il suo modo di pensare è ancora legato al "così fan tutti". E' molto superstizioso (crede ciecamente nella religione così come nella scienza).
In pratica, anziché allinearsi alla Natura (attraverso una ricerca personale), si allinea ai dogmi e ai diktat degli ideologi. E questo mette in "gabbia" la sua libera visione della realtà (ed il suo pensiero).
Alle soglie del Terzo Millennio stiamo assistendo ad uno "strano" fenomeno: apparentemente sembriamo civili e progrediti intellettualmente. Poi, gira e rigira, tutte le nostre attività ruotano sempre intorno al mangiare, accoppiarsi, difendersi od offendere (insomma litigare) e imporsi con la forza sugli altri. Ecco i "rimasugli" del retaggio animale.
Anche quelle che dovrebbero essere le attitudini superiori (l'arte e la scienza) prestano spesso il fianco al "fattore" sopravvivenza e alla legge del più forte.
Nessuno che si chieda mai: Chi sono? Cos'è questo mondo? Cos'ero prima di nascere e cosa sarò dopo la morte? Cosa diavolo sarò quando non avrò più un corpo denso? Con quale corpo andrò in Paradiso?
Niente.
Per quanto riguarda il "post mortem" ci si accontenta delle risposte date dai preti delle varie religioni (così il Paradiso è assicurato). Un paradiso su misura per i cattolici, i mussulmani e via dicendo.
Messa l'anima in pace ci si dedica con tutto se stessi alla "sopravvivenza"...e giù botte da orbi. Spallate (se non cannonate) a destra e sinistra per assicurarsi di che campare (di superfluo, pergiunta).
Così facendo il nostro carattere resta fortemente "colorato" di egoismo e di passiva accettazione di quel che "passa il governo".
...E una volta in Paradiso, che faremo? Continueremo ad azzuffarci per assicurarci i posti migliori?
Speriamo forse di cambiare "magicamente" il nostro carattere?
No! Il carattere si cambia qui, su questa Terra. Qui si costruisce il coraggio, l'amore, la consapevolezza, l'indipendenza.
E' qui che viene "messo alla prova" l'essere umano.
I cambiamenti che non si fanno qui, non li si potrà avere da nessun'altra parte.
Continua...


martedì 27 gennaio 2009

LE STANZE DELLA MEMORIA (1)



Il tuffo nel passato può capitare all'improvviso, quando meno te lo aspetti.


Un vecchio disco dimenticato, una poesia scritta in tempi romantici (che conserva ancora tracce del profumo che indossavi all'epoca). Una foto sbiadita dal tempo. Un oggetto che amavi portare in tasca, o un lampadario abbandonato in ripostiglio, ormai spento, ma che un tempo illuminava la tua stanza.


"Il tempo non procede mai in modo lineare" - è scritto in un prezioso libro: I Maestri, ed. Adea - "ma raggruppandosi intorno a nuclei di significato".
In effetti, se ci sforzassimo di ricordare cosa stavamo facendo l'anno scorso, di questi tempi, con molta probabilità non ci riusciremmo. Saremmo solo invasi (e confusi) da frammenti di discorsi, scampoli di immagini, trucioli di emozioni, flash di luoghi visti distrattamente. Un'accozzaglia di ritagli caotici che formano un puzzle indecifrabile.
E siamo costretti a liquidare tutto con un epiteto o un giudizio: "Ahh, che bel periodo".
Ma questo non vuol dire niente.
Poi, all'improvviso, ritroviamo un oggetto abbandonato in un cassetto: un portachiavi, per esempio. E ci fermiamo come folgorati. Il tuffo nel passato è immediato. Rivediamo il momento preciso in cui l'abbiamo ricevuto in dono: era il nostro compleanno. Si. E rivediamo la mano che ce lo ha dato, chiuso in una scatolina. - Intorno a noi l'atmosfera è allegramente contagiosa. La musica è "disco dance", quella dei primi anni ottanta -.
Di quegli anni ne risentiamo la qualità, l'atmosfera, i colori, la follia giovanile. La mano che ci porgeva quel piccolo dono era quella di una caro amico: un tipo bizzarro e stravagante. Dio, vediamo addirittura com'era vestito e...sì, quanto faceva ridere con quella cravatta azzurra a pois gialli e verdi (col nodo allentato a metà di una camicia bianca semi sbottonata). Indossava una giacca viola con fazzolettino nel taschino (in tono con la cravatta).
Durante tutta la festa non si era mai saparato dal cappello nero alla Borsalino, con una striscia di stoffa bianca attorno alla cupola.
Vedi i riccioli biondi uscire indisciplinati da sotto il cappello.
Tutta la sua figura sembrava appena balzata fuori da un'opera pop art di Andy Warhol.
Che festa, quella sera...e che sbronza -.
Guardi ancora il portachiavi col cavallino nero della Ferrari. Che ironico accostamento con la tua vecchia R4, la tua prima auto (di seconda mano, naturalmente).
Guardando ancora l'oggetto comprendi l'avanzare del tempo...il tempo si raggruppa attorno a nuclei di significato, eventi che hanno avuto un peso. Momenti, o periodi, che contano, che lasciano un segno.

Così procede il nostro tempo:
periodi storici che si affiancano, s'intersecano. Sovrapponendosi, scivolando dolcemente (e invisibilmente) l'uno nell'altro. Come tanti acini d'uva che "tracimano" l'uno nell'altro, quasi fossero liquidi.
In ogni acino migliaia di sensazioni, emozioni, immagini, suoni...momenti della nostra vita vissuti pienamente, insomma.



...Poi, rivedi l'attimo esatto in cui hai definitivamente messo da parte il vecchio partachiavi, per sostituirlo con quello nuovo di una Mercedes. Finalmente un'auto importante, raffinata. E quell'immagine ti fa scivolare in altri ricordi, altri assembramenti di sensazioni, immagini, suoni, profumi, emozioni.

Tutti racchiusi in un unico "spazio-tempo" che gira, come una spirale (per questo vi sono i ritorni storici, ma su una voluta più alta della spirale).
Ecco! Rinvenendo quell'oggetto hai trovato la "chiave" per accedere ad alcune "stanze della memoria". Ma può accadere con un odore, una canzone...

Il tempo non scorre mai in modo lineare, non è una successione di istanti (quella è solo una convenzione umana). La nostra vita non è bidimensionale. Lo spazio-tempo sono la quarta e la quinta dimensione in cui viviamo. Oltre ve ne sono altre ancora.
Il tempo stesso ha le sue "dimensioni", collegate al nostro "personale" movimento nello spazio...lo "spazio dell'esperienza".
Ma questa è un'altra storia.




LE VIE DELLA NATURALEZZA (1)


Un filo d'erba è estremamente complesso (nella sua apparente semplicità) e le Leggi della Natura a cui è sottoposto, pur invisibili all'occhio umano, sono molte.



Sono sempre più le persone divenute consapevoli degli squilibri prodotti da pochi secoli di "visione" meccanicistica e tecnologica.

Oggi si pensa al mondo, e a noi stessi, come composti da tanti pezzi separati. Si è persa la visione unitaria di tutto ciò che esiste.


Alcune delle conseguenze di questo atteggiamento mentale sono: individualismo, competizione, sfruttamento ad oltranza della Natura o degli altri uomini, cure mediche sbagliate, patriottismo, settarismo e squilibri di ogni genere (psicologici, energetici, ambientali).


A dire la verità, non sappiamo se ci sia mai stata un'epoca in cui l'uomo sia vissuto in armonia con la Natura, ma noi siamo perfettamente convinti che questo sia un traguardo raggiungibile dall'uomo moderno.

Però occorre desiderarlo ed impegnarsi seriamente (anche individualmente) per realizzarlo.


Si, ma come?


Occorre conquistare l'autoconsapevolezza e la naturalezza.


Divenire consapevoli di ogni minimo gesto, parola, pensiero, è uno degli obiettivi delle Scuole di Ricerca Interiore.

Trovare la "via" dell'Armonia è, invece, uno degli scopi principali di tutte le antiche Vie: Taoismo, Buddhismo, Yoga, Tantrismo, Meditazione.


L'uomo, da solo, può fare poco.

Occorre cercare una Guida che conosca la Via...e seguirla.

Senza paura del nuovo. Di mettersi in gioco. Di avere "fiducia" di qualcuno. Di vedere cose (di noi stessi) che non vorremmo guardare.


Ogni Via porta al "rinnovamento".


Incamminarsi su una via è "viaggiare". Partire alla ricerca di se stessi, della bellezza, dell'armonia, della verità.


Altro non serve, che la "voglia" di andare...verso il piacere della scoperta di un mondo pieno di segreti affascinanti.

Segreti sempre presenti sotto i nostri occhi distratti.

Segreti da sempre sussurrati all'orecchio dell'uomo.

lunedì 26 gennaio 2009

L'UOMO





L'uomo è figlio del Cielo e della Terra,


suo diritto è essere se stesso,


suo dovere è vivere in armonia
con gli altri uomini
e con il mondo che lo ospita.